Ispirazione Cristiana nel Diritto
A.N.A.C.
Associazione Nazionale Avvocati Cristiani
Lettera contro le persecuzioni
(Catania 1 settembre 2008)
Al Presidente della Repubblica Italiana On. Dott. Giorgio Napolitano
ed al Ministro di Grazia e Giustizia On. Avv. Angelino Alfano
Cari Presidente e Ministro ,
essere
Cristiani
in
certe
zone
del
mondo
costa
caro.
In
India
decine
sono
i
morti;
in
tanti
paesi
le
vili
persecuzioni
sono
all'ordine
del
giorno
e
le
frizioni
non
sono
lontane:anche
in
casa
nostra
o
dietro
l'uscio
vi
è
un
tumulto
continuo.
In
tal
specie,
L’Algeria
merita
approfondimento.
Sull'altra
sponda
del
mediterraneo
si
concentra
una
vera
e
propria
ossessione
religiosa.
Le
disposizioni
normative
del
2006
che
regolano
la
pratica
dei
culti
non
musulmani
in
Algeria,
hanno
provocato
un
susseguirsi
di
eventi
drammatici.
La
lista
delle
persecuzioni
è
in
continua
crescita
con
chiusura
dei
luoghi
di
culto,arresto
di
coloro
che
vengono
definiti
criminali
perché
in
possesso
della
bibbia
e
limitazioni
di
ogni
genere.
Tali
inenarrabili
violenze
accadono
a
poca
distanza
:
in
una
zona
del
mondo
che
si
affaccia
sul
mare
mediterraneo
e
che
ha
firmato
nel
1948
la
"Dichiarazione
Universale"
secondo
la
quale
all'articolo
18
si
recita
che
ogni
persona
ha
libertà
di
pensiero,di
coscienza
e
di
religione.
Tale
diritto
implica
la
libertà
di
cambiare
religione
o
convinzione
come
anche
la
libertà
di
manifestare
la
propria
religione
o
la
propria
convinzione,
da
soli
o
con
altri,
tanto
in
luogo
pubblico
come
in
privato,
attraverso
l'insegnamento,le
pratiche,il
culto
ed
il
compimento
di
riti.
E'
di
facile
intuizione
rilevare
le
restrizioni
apportate
dalle
disposizioni
normative
del
2006.
Tanti
Avvocati
Cristiani
in
quei
luoghi
si
stanno
battendo
cercando
di
far
comprendere
che
i
limiti
alle
realtà
religiose
sono
una
minaccia
alle
libertà
pubbliche.
In
questa
ottica,
appare
evidente
che
vi
sia
una
aggressione
nei
confronti
della
religione
Cristiana.
Sono
innumerevoli
i
Cristiani
che
devono
fare
i
conti
con
questo
clima
e
fra
tutti
gli
educatori
a
cui
non
viene
rilasciato
il
rinnovo
del
visto
e
che
vengono
esortati
a
lasciare
il
paese.
Orbene,
Voi
alte
cariche
intervenite in tutte le sedi Internazionali onde permettere la fine di queste nefandezze.
Con gratitudine.
Il Presidente
Avv.Nunzio Andrea Russo
AVVOCATURA UNITA
(Catania 29 ottobre 2010)
Cari Avvocati ,
ognuno
di
noi
può
molto
grazie
alla
sua
parola,
perché
essa
ha
la
capacità
reale
di
modellare
il
mondo
che
ci
circonda,
il
mondo
di
chi
a
quella
parola
sa
e
vuole
prestare
ascolto
nella
speranza
di
conprendere.
Nessuno
di
noi
si
permetta
il
silenzio
facendo
trionfare
la
diffidenza
e
l’isolamento,
così
da
garantire
che
ogni
potenzialità
di
miglioramento
si
disperda.
L’Avvocatura
necessita
di
vera
unità
per
impedire
che
si
consolidino
meri
sistemi
autoreferenziali
e
che
si
cristallizzino
per
lungo
tempo
rendite
da
posizioni
non
meritocratiche.
Diciamo
basta
all’oblio
dei
corridoi
dei
tribunali
dove
problematiche
note
a
tutti
vengono
sottaciute
–
ognuno
limitandosi
a
sussurrare
buoni
propositi.
Da
uomini
cresciuti
nel
sogno
di
svolgere
una
nobile
funzione
e
da
Avvocati
che
si
riconoscono
nel
ruolo
essenziale
dell’Avvocatura,dobbiamo
sempre più pretendere,uniti e non divisi,per essa professione dignità, decoro e prestigio.
Del
ruolo
dell’Avvocato,
vilmente
spesso
svilito
nei
rapporti
con
la
magistratura
e
con
il
sistema
mediatico,
dobbiamo
sempre
più
rivendicare
la
centralità,
quale
unico
mediatore
tra
il
diritto
del
cittadino
ad
avere giustizia ed il dovere dello Stato di assicurarla.
Ogni Avvocato sia sempre accanto ad ogni Avvocato.
Un forte abbraccio, a cui unisco la richiesta , ad ognuno di voi, di una preghiera per l’Avvocato Massimo Pallini di Cassino vilmente ucciso.
Nunzio Andrea Russo
Lettera agli associati
(Catania 15 marzo 2013)
Cari Avvocati ,
nell'approssimarci alla Pasqua sostituisco il mio pensiero con una lettera scritta dal nuovo Papa Francesco , nel 2012, ad un Suo amico Don Giacomo.
Essa lettera ,piena di contenuti, è per tutti noi un augurio. Nunzio Andrea Russo
"Durante
la
cerimonia
delle
cresime
a
San
Lorenzo
fuori
le
Mura
pregammo
per
la
sua
salute...
e
lui
ringraziò
con
un
gesto
che
era
di
speranza
di
guarire
e,
allo
stesso
tempo,
di
affidamento".
Il
cardinale
Bergoglio ricorda Giacomo Tantardini, sacerdote.
"Ricordatevi
dei
vostri
capi,
i
quali
vi
hanno
annunciato
la
parola
di
Dio;
considerando
attentamente
l'esito
finale
della
loro
vita,
imitatene
la
fede"
(Eb
13,
7).
Così,
l'autore
della
Lettera
agli
Ebrei
ci
esorta
a
tener
presenti
quelli
che
ci
hanno
annunciato
il
Vangelo
e
che
già
sono
partiti.
Ci
chiede
di
ricordarli,
ma
non
in
quel
modo
formale
e,
a
volte,
commiserevole,
che
ci
fa
dire
"quanto
era
buono!",
una
frase
che
si
sente
spesso
nel
peristilio
dei
cimiteri.
Quel
tipo
di
memoria
è
un
semplice
ricordo
di
formalità
sociale.
Ci
chiede,
invece,
di
ricordarli
a
partire
dalla
fecondità
della
loro
semina
in
mezzo
a
noi.
Ci
chiede
di
ricordarli
con
la
memoria
del
cuore,
quella
memoria
deuteronomica
che
costruisce
sulla
roccia,
che
plasma
vite
e
marchia
cuori.
Sì,
il
nostro
cuore
si
edifica
sulla
memoria
di
quegli
uomini
e
quelle
donne
che
ci
hanno
fatto avvicinare a sorgenti di vita e di speranza a cui potranno attingere anche quelli che ci seguiranno. È la memoria dell'eredità ricevuta che dobbiamo, a nostra volta, trasmettere ai nostri figli.